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Bilanci ambientali / Dichiarazioni ambientali / Rendicontazione – Report ambientali
Approvato in via definitiva dall’Ue il provvedimento che rinvia gli obblighi di rendicontazione sui fattori “Esg” per le imprese tenute a partire dal 2026 e dal 2027.
Si tratta della proposta di direttiva presentata dalla Commissione europea a fine febbraio, sulla quale il 14 aprile 2025 il Consiglio Ue ha dato il suo via libera definitivo dopo la posizione favorevole espressa dal Parlamento Ue a inizio aprile.
L’atto, che a breve sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Ue e che gli Stati dovranno recepire entro fine anno, mira a posticipare di due anni l’applicazione dei nuovi obblighi di rendicontazione introdotti dalla direttiva 2022/2464/Ue (cd. Corporate sustainability reporting directive – Csrd). Il rinvio riguarda le grandi imprese non quotate tenute al nuovo reporting di sostenibilità a partire dal 2026 (sui dati 2025) e le Pmi quotate, per le quali gli obblighi di reporting, secondo le attuali regole, scatterebbero dal 2027 (sui dati 2026).
Ricordiamo che il rinvio degli obblighi fa parte di un piano più generale dell’Ue di restyling della disciplina sulla rendicontazione di sostenibilità. La Commissione, nell’ambito del “Pacchetto omnibus I”, ha infatti presentato un’altra proposta di direttiva che intende ridurre le imprese obbligate al nuovo report (solo se più di 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro) e semplificare i dati obbligatori da inserire (secondo gli standard “Esrs”).
Nel solco degli obiettivi ambientali fissati dal Green deal, la Commissione europea annuncia le iniziative in programma per la nuova legislatura in corso. Tali iniziative sono previste nella cd. “Bussola della competitività” che contiene numerose proposte, legislative e non, volte su competitività europea e crescita sostenibile. Tra queste, il cd. “Pacchetto omnibus” per la “semplificazione” della normativa sulla finanza sostenibile e il “Clean industrial deal”, l’iniziativa sulla decarbonizzazione industriale. Il contributo è completo di un diagramma con il dettaglio di tutte le iniziative in previsione, ed è aggiornato al Piano d’azione per l’acciaio e i metalli a sostegno della “circolarità” dei due settori presentato dalla Commissione Ue nel marzo 2025
Determinate imprese sono obbligate a fornire periodicamente informazioni relative all’impatto delle proprie attività sull’ambiente e sulla società. Tale obbligo, storicamente adempiuto attraverso il “bilancio di sostenibilità”, è stato ampliato dalla “direttiva Csrd” (Corporate Sustainability Reporting Directive), in Italia recepita con il Dlgs 125/2024, che ha introdotto al suo posto la nuova “rendicontazione di sostenibilità”. Di conseguenza, a partire dal 2025, le aziende già obbligate all’eco-bilancio devono fornire informazioni più dettagliate, elaborando e pubblicando annualmente un report basato sui cd. parametri “Esg” (Environmental, Social, Governance). Inoltre, dal 2026 anche molte imprese attualmente non tenute all’adempimento (come le grandi società non quotate) dovranno presentare annualmente i dati sugli aspetti ambientali, sociali e di governance. Dal 2027 sarà la volta delle Pmi quotate. Nel Dossier l’analisi delle nuove regole. Il documento è aggiornato al via libera definitivo Ue dell’aprile 2025 sul rinvio degli obblighi di rendicontazione
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