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Memoria Festival 2025: dieci anni di impegno culturale e civico


Nel 2025 il Memoria Festival celebra il traguardo dei dieci anni di attività, un anniversario che invita a riflettere sul cammino percorso e sulle prospettive future di una manifestazione che ha saputo coniugare la valorizzazione culturale con la rigenerazione urbana e sociale del territorio mirandolese. Per il Comune di Mirandola, che ne ha fatto fin dall’inizio una scommessa culturale e civica, si tratta della sesta edizione in gestione diretta.

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Un festival in dialogo con la città: Nato nel 2016 in un contesto profondamente segnato dal sisma del 2012, il Festival ha accompagnato la rinascita del centro storico, riattivando spazi pubblici e monumentali. Palazzo Vischi, il Polo culturale, il chiostro, cortili e aree verdi sono divenuti negli anni scenari di incontri, concerti e mostre. Per l’edizione 2025 si prevede la visita guidata di una parte del Municipio storico anticipando di qualche mese l’inaugurazione e la restituzione alla comunità, a testimonianza di una continua restituzione di spazi alla cittadinanza. Nel tempo si è consolidato un nuovo modello organizzativo, sostenuto dall’Ufficio Cultura del Comune, sotto la direzione di Giampaolo Ziroldi, e realizzato con risorse umane interne. Un’organizzazione che ha saputo coordinare comitato scientifico, direttivo e volontari, gestendo ogni aspetto logistico e operativo della manifestazione.

Identità, innovazione e accessibilità: Tra le svolte decisive degli ultimi anni, la cadenza annuale ha rafforzato la presenza del Festival nel panorama culturale nazionale, mentre l’ampliamento dell’area bambini, l’apertura alla “cultura pop” e il rinnovamento della comunicazione hanno saputo allargare il pubblico, mantenendo alta la qualità dei contenuti proposti. Un’attenzione particolare è stata riservata ai canali digitali, allo scopo di coinvolgere non solo l’utenza nazionale, ma soprattutto il pubblico locale, fondamentale per la vitalità del Festival.

Un impatto sociale misurabile: Il bilancio sociale, condotto da un’agenzia esterna incaricata, ha evidenziato l’impatto positivo del Festival sull’economia locale: aumento delle vendite, incremento delle presenze nei ristoranti, negli esercizi commerciali e nelle strutture ricettive, non solo a Mirandola ma anche nei comuni limitrofi. Una conferma del ruolo attivo che la cultura può giocare nel sostegno ai territori in ripresa.

Crescita culturale e nuove sfide: Il Memoria Festival è promosso dal Consorzio per il Festival della Memoria, di cui il Comune è socio fondatore insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Coldiretti e Banca di San Felice. Con budget oggi più contenuti rispetto agli anni precedenti (circa 200.000 euro odierni rispetto ai 350.000 dei primi anni), l’Amministrazione ha puntato su finanziamenti pubblici e bandi culturali, ottenendo nel 2023 il contributo del MIC e nel 2022 quello della Regione Emilia-Romagna. Nonostante le difficoltà nel reperire risorse, l’offerta culturale resta di alto livello, anche grazie al lavoro dei presidenti, dei direttivi e del comitato scientifico. Dopo la scomparsa di Ernesto Franco, figura chiave nella storia del Festival, il testimone della direzione scientifica passa a Enrico Selva Coddè, vicepresidente e AD di Mondadori Libri, portando con sé un’importante apertura verso il panorama editoriale italiano.

Edizione 2025 – “ISOLE”: La decima edizione si terrà il 6-7-8 giugno 2025, e avrà come novità una giornata di “prefestival” prevista per il 5 giugno. Il tema scelto, “ISOLE”, rappresenta un omaggio ad Ernesto Franco e ai suoi scritti. Il prefestival sarà caratterizzato dallo spettacolo “Stardust – Polvere di Stelle”, tratto dal libro di Hannah Arnesen, a cura di “Mare di Libri”, con Alessia Canducci e le musiche di Federico Squassabia. Lo spettacolo sarà poi oggetto di approfondimento autunnale dedicato alle scuole. Due le mostre principali in programma: una retrospettiva su Jean Mascii al Polo culturale “Il Pico”, e una mostra sugli Oscar Mondadori presso la Fondazione Cassa di Risparmio. Si prevedono inoltre nuove installazioni lungo via Cavallotti, un omaggio al “bosco urbano” dello scorso anno.

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