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Meloni-Vance, l’intesa in tre punti: difesa, investimenti e gas


di
Maurizio Caprara

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La premier accoglie a Palazzo Chigi il vicepresidente Usa dopo il bilaterale con Trump alla Casa Bianca. Tra gli accordi anche l’aumento di importazioni dall’Italia di sistemi di intelligenza artificiale

L’incontro di ieri a Palazzo Chigi tra il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance e Giorgia Meloni è servito a sviluppare più da vicino un rapporto che registrava già da tempo convergenze tra i due. Sugli argomenti potenzialmente di minore sintonia, senza definirli tali, l’ospite dell’Ohio che è stato marine in Iraq ha informato in anticipo i giornalisti che voleva «aggiornare», e «in privato», la presidente del Consiglio italiana su novità nei negoziati con la Russia sull’Ucraina «per portare questa guerra brutale a finire» e ha aggiunto che si sarebbe parlato di «negoziati commerciali» tra Stati Uniti ed Europa. Ma a delineare con più chiarezza in questa fase di scosse originate da Trump quanto il governo italiano darebbe e prenderebbe da Washington è stata la via ordinaria di un comunicato.
 
Da una «dichiarazione congiunta dei leader di Stati Uniti e Italia» si è capito senza molti giri di frasi che l’incontro alla Casa Bianca ha impegnato in sostanza il nostro Paese a: 1) spendere negli Stati Uniti fondi per la difesa dei quali Trump chiede agli alleati l’aumento, 2) agire per togliere ostacoli ai colossi americani mentre l’Unione europea deve varare norme sulle compagnie tecnologiche, 3) aumentare le importazioni di gas liquefatto e di sistemi statunitensi di intelligenza artificiale. Non solo. Assodata la rinuncia alla Via della Seta cinese, l’Italia coopererà con gli Stati Uniti sui «progetti infrastrutturali» della via alternativa che dall’India dovrebbe passare per Golfo, Israele e, attraversato anche il nostro territorio, proiettarsi verso l’America.

Non erano messaggi scontati, non è detto che lasceranno indifferenti i partner europei. Nella dichiarazione congiunta Trump e Meloni affermano che la «nostra cooperazione in materia di difesa deve basarsi su una catena di approvvigionamento transatlantica ampia e profonda». Nell’Ue è in corso un confronto su se e quanto privilegiare le aziende europee nel piano di riarmo da 800 milioni di euro Readiness 2030. Paesi dell’Est sono aperti verso gli Stati Uniti, altri no. Sulla «cooperazione» in materia, la dichiarazione prevede che «l’Italia contribuirà alla rinascita marittima della cantieristica navale statunitense» e gli Usa «esamineranno le opportunità di investimento» nell’«ambiente di affari italiano» definito «increasingly positive».




















































Prevedibili gli impegni di Trump e Meloni sulla lotta all’immigrazione irregolare e alle «droghe sintetiche». Di rilievo un periodo su «libera impresa attraverso l’Atlantico»: «Abbiamo convenuto che un ambiente non discriminatorio in termini di tassazione dei servizi digitali sia necessario per consentire investimenti da parte di aziende tecnologiche all’avanguardia». Il grosso dell’avanguardia adesso è in America o in Cina, priva di Atlantico.
Esplicito l’impegno ad «aumentare le esportazioni statunitensi di gas naturale liquefatto in Italia» con poi le parole «in una maniera reciprocamente vantaggiosa» delle quali non mancherà chi si domanderà come nei contratti verranno tradotte. Investimenti americani in Italia sull’intelligenza artificiale e cloud, altri terreni di superiorità statunitense sull’Ue, risultano «benvenuti».

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Oltre che con Giorgia Meloni, la quale davanti alla stampa si è offerta di fargli da interprete, a Palazzo Chigi Vance è stato a colazione con i vicepresidenti del Consiglio alla guida degli altri partiti della maggioranza, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, Forza Italia, e dei Trasporti Matteo Salvini, Lega. Il secondo ha annunciato una missione del ministero a Washington e apprezzato Trump su Kiev.

Su Ucraina e Russia la dichiarazione congiunta ha risolto la divergenza mai portata da Meloni a conseguenze ruvide con la Casa Bianca sostenendo che Usa e Italia «appoggiano pienamente la guida del presidente Trump nel mediare un cessate il fuoco e nel realizzare una pace giusta e duratura». Difficile che il «pienamente» esenti Trump dallo stabilire quale è la «giusta». Vance ha aggiornato su sviluppi nei negoziati su Kiev. E tutto ciò ha allontanato dai primi piani che erano venuti da lui attacchi ai «parassiti» europei.

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