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Quali lavoratori non si fermano a Pasqua, in turno 5 milioni di italiani


Secondo le previsioni, oltre 11 milioni di italiani approfitteranno del ponte pasquale per concedersi qualche giorno di svago. Mare, montagna o città d’arte saranno le mete privilegiate. Tuttavia, non tutti potranno rilassarsi: una quota significativa di cittadini sarà infatti impegnata al lavoro anche durante le festività.

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Dall’analisi dell’Ufficio studi Cgia, basata su dati Istat, emerge che tra la domenica di Pasqua e il lunedì dell’Angelo saranno oltre 5 milioni gli italiani che dovranno recarsi sul posto di lavoro.

Quanti dipendenti saranno occupati a Pasqua

Se molti italiani saranno in vacanza, ad essere impegnati saranno soprattutto professionisti attivi anche durante la maggior parte degli altri giorni festivi dell’anno, che operano in settori che non possono fermarsi come turismo e accoglienza, agricoltura e allevamento, commercio e pubblici esercizi, trasporti, sanità, industrie a ciclo continuo, forze dell’ordine e altri ancora.

Dei 5,1 milioni di lavoratori attesi in servizio durante il weekend pasquale, circa 1,3 milioni sono autonomi, mentre i restanti 3,8 milioni sono lavoratori dipendenti.

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I settori con più lavoratori festivi

Secondo la Cgia, il settore con il maggior numero di dipendenti attivi durante i giorni festivi è quello degli alberghi e ristoranti, con 785mila lavoratori. A seguire troviamo la sanità e le case di cura, che impiegano 774.500 persone, e il commercio e gli esercizi pubblici con 689.900 addetti.

Complessivamente, questi tre comparti contano circa 2.250.000 lavoratori festivi. Ciò significa che il 60% dei 3.778.700 dipendenti che, secondo l’Istat, lavorano durante le festività è concentrato in queste tre aree.

Settori Dipendenti che lavorano la domenica (in migliaia) Totale dipendenti (in migliaia) Incidenza % di coloro che lavorano la domenica
Alberghi e ristoranti 785,0 1.118,2 70,2%
Commercio 689,9 2.153,5 32,0%
Pubblica Amministrazione 303,0 1.176,8 25,7%
Trasporto e magazzinaggio 261,7 1.069,4 24,5%
Istruzione, sanità ecc. 774,5 3.235,2 23,9%
Altri servizi collettivi e personali 229,6 1.238,4 18,5%
Att. immobiliari, serv. a imprese 227,3 1.622,5 14,0%
Agricoltura 58,9 461,8 12,8%
Informazione e comunicazione 56,1 637,0 8,8%
Industria 343,5 4.302,1 8,0%
Costruzioni 34,1 1.027,9 3,3%
Att. finanziarie e assicurative 15,1 498,8 3,0%

Le regioni dove si lavora di più la domenica

Tra i 3,8 milioni di lavoratori dipendenti italiani impegnati anche durante le festività, è la Lombardia a registrare il numero più alto in termini assoluti, con circa 593.600 occupati. La seguono il Lazio (465.600), il Veneto (323.400) e l’Emilia-Romagna (287.400).

Se però si guarda al peso percentuale dei lavoratori festivi rispetto al totale dei dipendenti, a guidare la classifica sono Sardegna e Liguria, entrambe con un’incidenza del 26,9%. Subito dopo troviamo l’Abruzzo, con il 24,9%, e ancora il Lazio, al 24,4%.

Ecco tutte le regioni per numero di lavoratori e la percentuale rispetto al totale dei dipendenti:

  • Lombardia – 593.600 lavorano la domenica su 3.635.400 totali (16,3%);
  • Lazio – 465.600 su 1.906.800 (24,4%);
  • Veneto – 323.400 su 1.765.000 (18,3%);
  • Emilia-Romagna – 287.400 su 1.600.300 (18,0%);
  • Piemonte e Valle d’Aosta– 283.700 su 1.450.600 (19,6%);
  • Campania – 260.300 su 1.281.400 (20,3%);
  • Toscana – 270.200 su 1.256.500 (21,5%);
  • Sicilia – 255.700 su 1.117.500 (22,9%);
  • Puglia – 230.400 su 978.500 (23,5%);
  • Liguria – 128.900 su 479.600 (26,9%);
  • Sardegna – 117.600 su 437.200 (26,9%);
  • Friuli-Venezia Giulia – 98.800 su 419.700 (23,5%);
  • Abruzzo – 97.300 su 390.300 (24,9%);
  • Trentino-Alto Adige – 87.900 su 407.500 (21,6%);
  • Calabria – 85.300 su 405.700 (21,0%);
  • Marche – 85.400 su 500.500 (17,1%);
  • Umbria – 56.900 su 284.900 (20,0%);
  • Basilicata – 33.700 su 148.900 (22,6%);
  • Molise – 16.700 su 75.600 (22,1%).

Quali lavori non vanno in vacanza

Infine, la Cgia ha stilato un elenco delle principali professioni che tradizionalmente lavorano anche la domenica, motivo per cui molti di questi lavoratori saranno in servizio sia domani che, nella maggior parte dei casi, anche il lunedì di Pasquetta. L’elenco comprende:

  • addetti a musei, cinema, teatri, mostre, stadi, concerti e spettacoli vari;
  • addetti al soccorso stradale;
  • personale della gastronomia;
  • addetti alla sicurezza privata;
  • operatori delle imprese funebri;
  • agenti penitenziari;
  • agricoltori;
  • albergatori;
  • allevatori di bestiame;
  • ambulanti;
  • animatori turistici;
  • ascensoristi;
  • atleti professionisti;
  • autisti;
  • autonoleggiatori con conducente;
  • autotrasportatori;
  • badanti;
  • banconieri;
  • baristi;
  • barman;
  • benzinai;
  • camerieri;
  • cassieri;
  • carabinieri;
  • casellanti;
  • chef;
  • colf;
  • commessi;
  • commercianti;
  • cuochi;
  • disc-jockey;
  • edicolanti;
  • farmacisti;
  • ferrovieri;
  • finanzieri;
  • fioristi;
  • fotografi;
  • fotoreporter;
  • gelatai;
  • giornalisti;
  • guide turistiche;
  • infermieri;
  • magazzinieri;
  • manutentori di impianti di riscaldamento e raffreddamento;
  • marinai;
  • medici;
  • musicisti;
  • negozianti;
  • operai su impianti industriali a ciclo continuo;
  • operatori ecologici;
  • operatori radio-tv;
  • panificatori;
  • pasticceri;
  • pescatori;
  • piloti, assistenti di volo, controllori di volo e personale di terra delle compagnie aeree;
  • pizzaioli;
  • poliziotti;
  • portuali;
  • ristoratori;
  • tour operator;
  • tabaccai;
  • tassisti;
  • tramvieri;
  • vigilantes;
  • vigili del fuoco;
  • vigili urbani.





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