Le festività sono attese con gioia ma comportano alcuni disagi e un generale rallentamento della vita quotidiana, non sempre compatibile con le esigenze personali. In questi giorni potrà anche capitare di non riuscire a inviare un bonifico o non ricevere l’accredito nei tempi previsti. Non serve allarmarsi e temere problemi, con il weekend di Pasqua i bonifici sono sospesi fino al 22 aprile. Con la fine delle festività, poi, anche le transazioni bancarie riprenderanno i ritmi consueti. Nel complesso, alcuni giorni non sarà possibile inviare o ricevere bonifici, pertanto a seconda delle date potrebbero volerci più giornate del previsto per portare a termine la transazione. In alternativa, è sempre possibile ricorrere ai bonifici istantanei. Di seguito tutti i dettagli da tenere a mente.
Bonifici bancari sospesi fino al 22 aprile per il weekend di Pasqua
La sospensione dei bonifici bancari di questo 2025 non è affatto nuova, in quanto le transazioni possono avvenire soltanto nei cosiddetti giorni “bancabili”. Si tratta sostanzialmente dei giorni di apertura e attività degli istituti di credito, dei quali si segue anche l’orario. Anche tramite le applicazioni per l’home banking, infatti, non è possibile far partire un bonifico oltre il cut off, per l’appunto l’orario di chiusura.
Ciò non significa che il bonifico non sia inserito correttamente, ma semplicemente sarà considerato inviato il primo giorno utile successivo. Pasqua e Pasquetta sono festivi e pertanto non permettono lo svolgimento delle operazioni bancarie e sono sempre di domenica e lunedì, così che la maggior parte dei cittadini italiani subisce la sospensione dei bonifici per 3 giorni consecutivi. Il bonifico di sabato è infatti previsto soltanto per i conti correnti postali e anche qui rispettando l’orario di cut off dell’istituto, di solito verso ora di pranzo.
Concretamente, i bonifici bancari saranno sospesi nei seguenti giorni:
- sabato 19 aprile 2025;
- domenica 20 aprile 2025;
- lunedì 21 aprile 2025.
Per i bonifici postali, invece, la sospensione dura soltanto domenica 20 e lunedì 21 aprile, rispettivamente Pasqua e Pasquetta. I pagamenti attesi per lunedì, quindi, non potranno arrivare prima di martedì 22 aprile e nello stesso giorno sarà possibile inviare bonifici. Eventuali transazioni inserite prima partiranno infatti soltanto nella giornata feriale, negli orari previsti. Anche i bonifici inseriti sabato da conto bancario o da conto postale dopo il cut off saranno considerati inviati martedì, potendo così essere ricevuti da mercoledì 23 aprile e così via.
Eccezione per i bonifici istantanei
Quanto appena detto non si applica ai bonifici istantanei, che come si evince dal nome stesso sono immediati e sempre disponibili. Il bonifico istantaneo può essere inviato e ricevuto anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta indipendentemente dall’orario. A tal proposito si ricorda che le nuove regole europee hanno imposto a tutti gli istituti di credito di consentire l’accredito dei bonifici istantanei ai propri correntisti, mentre a partire da ottobre 2025 tutti i clienti dovranno anche poter inviare i bonifici istantanei senza sovrapprezzo rispetto a quelli ordinari.
Il pagamento degli stipendi
L’interruzione festiva dovuta al weekend di Pasqua potrebbe comportare delle difficoltà anche per i lavoratori, vista la sospensione dei bonifici. Di regola, lo stipendio dovrebbe essere pagato entro il periodo individuato dal contratto e quindi il bonifico ricevuto dal dipendente. Così, se il pagamento dello stipendio è previsto per i giorni di festa la transazione dovrebbe essere anticipata dal datore di lavoro, affinché il personale riceva il pagamento prima.
Questa regola non viene però sempre seguita nella quotidianità, tanto che si è sviluppata una sorta di tolleranza, ammettendo l’emissione del pagamento entro i tempi stabiliti indipendentemente dalle tempistiche di accredito. Formalmente questa prassi è scorretta e sconsigliata, ma va da sé che qualsiasi azione legale avrebbe poca utilità se il pagamento è stato comunque emesso. Ritardi ripetuti e abituali, ovviamente, sono tutt’altra questione.
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