Il settore aerospaziale può essere un’alternativa per le aziende fornitrici dell’automotive in crisi di commissioni. Il Veneto sta cercando di canalizzare la forza produttiva della propria manifattura attraverso la Rete innovativa regionale (Rir). Collaborando con università e istituti di ricerca, le aziende puntano a ottenere contratti per progetti di grande rilievo.
Il potenziale di crescita di questo settore è molto significativo, anche alla luce degli investimenti nella difesa da parte dei Paesi europei. Le sfide, soprattutto per il segmento spaziale, sono però significative e la riconversione non sarà immediata.
La Rir e le opportunità per le aziende
La Rete innovativa regionale del Veneto ha al momento 92 aderenti. 86 di questi sono aziende, di varie dimensioni e provenienti da diversi segmenti della manifattura. Sono poi coinvolti i quattro atenei della regione, con il coordinamento scientifico dell’Università di Padova, il centro CNR – Istituto di fotonica e nanotecnologie e il centro di trasferimento tecnologico regionale T2i.
L’obiettivo è di arrivare a 100 adesioni entro la prima metà del 2025, e sembrerebbe una soglia pienamente a portata. In lista d’attesa ci sono infatti già altre 15 aziende, alcune provenienti dal settore automobilistico in crisi e interessate a convertire la propria produzione per diventare fornitori anche dell’aerospazio.
Il potenziale di crescita è alto. Il settore in Italia dovrebbe arrivare a un fatturato da 4,5 miliardi di euro entro il 2040, con la creazione di 2.400 posti di lavoro, indotto incluso, molti dei quali ad alta specializzazione, visto il livello tecnologico molto avanzato richiesto dall’industria aerospaziale.
Le difficoltà della riconversione
Come visto però, le prospettive non sono immediate. Non è un caso che l’orizzonte di crescita venga posto a 15 anni nel futuro. L’aerospazio, in particolare il segmento spaziale, ha standard elevatissimi non solo di tecnologia impiegata, ma anche di sicurezza. Riconvertire la produzione di un’azienda che produceva componenti per automobili richiede tempo.
Lo ha spiegato anche il presidente della Rir Federico Zoppas: “Va chiarito che non si può pensare a tempi brevissimi: lo spazio richiede anni di preparazione, e un notevole impegno sulle certificazioni necessarie. A queste condizioni, diversificare in questo settore è possibile e le opportunità sono enormi” ha sottolineato.
Il progetto con Leonardo
Grazie a questa collaborazione tra aziende e ricerca, il Veneto è stata una delle prime regioni a partecipare al progetto Crescere insieme, presentato al Farnborough International Airshow. L’obiettivo è quello di creare una solida rete di fornitori italiana, per la divisione di Leonardo che produce elicotteri.
Come principale azienda della difesa italiana, e tra le più importanti a livello europeo, Leonardo rappresenta uno sbocco logico per molte realtà che si affacciano al settore aerospaziale in cerca di opportunità e contratti di fornitura. Già 15 aziende aderenti alla Rir hanno dato dimostrazione di interesse per questo tipo di collaborazione. Leonardo le sta prendendo in considerazione come possibili fornitori delle componenti necessarie alla produzione dei suoi elicotteri.
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