I Musei San Domenico si confermano motore dell’economia turistica non solo di Forlì, ma di tutta la Romagna. “Rispetto al tema strategico dell’attrattività delle città, importante è l’esperienza avviata a Forlì da alcuni anni con le mostre ai Musei San Domenico – si legge nel report della Camera di Commercio -. Il ciclo delle grandi mostre, realizzate dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì, e l’insieme degli eventi collegati e articolati in un territorio più ampio, hanno dato vita a un progetto culturale di grande qualità, respiro e prospettiva. Gli oltre 1,88 milioni di visitatori complessivamente registrati per le grandi mostre, di cui circa 1 milione 100 mila negli ultimi dieci anni e 116 mila nell’ultimo anno (periodo 24 febbraio 2024 – 30 giugno 2024), hanno prodotto ricadute, dirette e indirette, particolarmente positive per il territorio. In termini, infine, di fatturato del settore Alloggio e ristorazione, nel 2024 in provincia di Forlì-Cesena si rileva una crescita annua dell’1,7%”.
I dati delle imprese
In leggera crescita il numero di imprese e di fatturato del settore Alloggio e ristorazione. Secondo i dati del Registro delle Imprese al 31 dicembre scorso, in provincia di Forlì-Cesena si contano 2.682 sedi di impresa attive del settore Alloggio e ristorazione (3.820 localizzazioni attive), che costituiscono il 7,6% del totale delle imprese provinciali: 529 imprese (922 localizzazioni) appartengono all’Alloggio e 2.153 imprese (2.898 localizzazioni) alla Ristorazione. Rispetto al 31/12/2023 si rileva una stabilità delle imprese attive (+1,1% le localizzazioni), con una lieve diminuzione delle attività ristorative (-0,4%) e un aumento, grazie al comparto extra-alberghiero, di quelle ricettive (+1,5%); nel confronto territoriale, una sostanziale stabilità caratterizza anche l’andamento in Emilia-Romagna (-0,1%) e Italia (+0,1%).
Il 47,9% delle imprese complessive è rappresentato dalla classe “ristoranti e attività di ristorazione mobile”, in crescita dell’1,1%, a cui segue “bar e altri esercizi simili senza cucina”, con il 31,6%, in calo del 2,6%; il 14,4%, poi, spetta agli “alberghi e strutture simili”, anch’essi in diminuzione (-0,8%). Per ciò che riguarda la natura giuridica, il 40,9% sono imprese individuali, il 37,3% società di persone e il 20,5% società di capitale; in termini di variazione annua si rileva un incremento delle imprese individuali (+0,4%) e delle società di capitale (+3,6%) mentre risultano in flessione le società di persone (-2,3%). Relativamente all’occupazione, gli addetti delle imprese attive del settore Alloggio e ristorazione sono il 10,5% del totale e la dimensione media aziendale è pari a 6,3 addetti per impresa (6,8 in Emilia-Romagna, 5,2 in Italia); l’Alloggio risulta il comparto che impiega mediamente più personale, con 10,0 addetti per impresa (12,0 addetti negli alberghi), quasi cinque in più di quelli che impiega un’impresa della Ristorazione (5,4 addetti).
Flussi turistici
Il movimento turistico rappresenta l’elemento caratterizzante delle analisi relative al settore. Nella provincia di Forlì-Cesena i dati “definitivi” 2024 fanno rilevare un andamento positivo sia per gli arrivi sia per le presenze; rispetto all’anno 2023, infatti, si registra un incremento degli arrivi, pari a +2,7%, e delle presenze, del +3,6%. Migliori i risultati della clientela straniera rispetto a quella italiana; nel dettaglio: +1,5% gli arrivi italiani e +2,7% le presenze nazionali, +8,7% gli arrivi stranieri e +7,9% le presenze estere. Riguardo, poi, alla tipologia ricettiva, si evidenzia come gli aumenti abbiano interessato maggiormente gli esercizi complementari (+5,1% di arrivi e +6,6% di presenze) rispetto a quelli alberghieri (+2,0% di arrivi e +2,2% di presenze).
In merito alla provenienza dei turisti italiani, Lombardia ed Emilia-Romagna rappresentano nettamente le due principali regioni, con la prima che si distingue per gli arrivi (27,%, contro i 25,% dell’Emilia-Romagna) e la seconda per le presenze (30,0%, contro le 29,3% della Lombardia); con riferimento, invece, alla provenienza dei turisti stranieri, la Germania si posiziona come principale Paese (arrivi: 26,2%, presenze: 30,5%), seguita dalla Svizzera (arrivi: 11,5%, presenze: 11,4%). Nota positiva, il completo recupero rispetto all’anno pre-covid, sia sul fronte arrivi (+3,4% sul 2019) sia su quello presenze (+5,0%). La permanenza media (rapporto presenze/arrivi), nel 2024, è risultata pari a 4,8 giorni (4,8 giorni anche nel 2023): 4,7 giorni per i turisti italiani e 5,6 giorni per gli stranieri, 4,1 giorni per gli esercizi alberghieri e ben 7,1 giorni per quelli extra-alberghieri.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link