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Autoconsumo collettivo, in condominio si può. Tra incentivi e riduzione delle bollette


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E’ sempre attuale, nonostante la mancanza dei cospicui bonus degli scorsi anni, il tema della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente con l’ottica di valorizzare il bene “casa” anche grazie all’introduzione delle rinnovabili. Sicuramente un ottimo investimento anche in ambito condominiale perché genera un plus valore attribuibile ai contributi economici legati all’autoconsumo collettivo, ovvero una comunità energetica condominiale sottoscritta da almeno due condomini.

Se ne è parlato all’evento formativo organizzato nei giorni scorsi da Anaci Lecco – Associazione nazionale Amministratori condominiali e Immobiliari – in collaborazione con il Collegio dei Geometri di Lecco, un dibattito su come realmente costituire l’autoconsumo collettivo in condominio, condotto da Marco Bandini, Presidente di Anaci Lecco.

Marco Bandini: “Una concreta opportunità per il microcosmo condominiale”

“Per l’ultima lezione del nostro corso di aggiornamento, che ha visto oltre 100 partecipanti, abbiamo voluto invitare due ospiti d’eccezione: il presidente del Gse Paolo Arrigoni e il sottosegretario regionale Mauro Piazza, per capire insieme come attuare in concreto l’autoconsumo collettivo nel ‘microcosmo’ condominiale che vede interagire soggetti eterogenei che spesso non si relazionano come una ‘comunità’ e ancora meno come investitori – ha affermato Bandini – Il lavoro dell’amministratore dovrà quindi essere quello di facilitatore e mediatore, lasciando a tecnici competenti il ruolo informativo sulle procedure e sulle opportunità di effettiva riduzione delle bollette”.

Il calolziese Paolo Arrigoni, presidente del Gse, ha approfondito la disciplina dei Gruppi di Autoconsumo Collettivo affermando: “Oltre a contribuire alla lotta alla povertà energetica e alla diffusione delle fonti rinnovabili, sproneranno le collettività ad associarsi per autoprodurre e condividere energia. Le Comunità Energetiche rappresentano la nuova frontiera delle Fer e sono di stimolo per cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni, enti del terzo settore e religiosi a diventare protagonisti del processo di decarbonizzazione dei consumi per un utilizzo dell’energia più consapevole ed efficiente”.

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I 4 gruppi attivati nel Lecchese

“I condomini, attraverso l’autoconsumo collettivo, potranno condividere l’energia prodotta dagli impianti di energia rinnovabile, non solo fotovoltaico, beneficiando per 20 anni di incentivi economici erogati dal Gse grazie alla condivisione dell’energia”. Continua Arrigoni: “Tra le novità c’è anche la proroga al 30 novembre 2025 del termine per l’accesso ai contributi in conto capitale del Pnrr per coprire il 40% delle spese legate alla realizzazione degli impianti nei comuni con meno di 5.000 abitanti. Ad oggi in Provincia di Lecco sono stati attivati quattro gruppi di autoconsumo collettivo, a Nibionno, Lecco, Oggiono e Dervio”.

Mauro Piazza: “Molte le iniziative di sostegno da parte della Regione”

Ospite importante anche il sottosegretario di Regione Lombardia Mauro Piazza che ha portato l’esperienza regionale in tema di riqualificazione e sicurezza dei cittadini, soprattutto nella città di Lecco. “Molte sono le iniziative e i bandi messi in campo da Regione Lombardia in materia di energie rinnovabili e Comunità energetiche rinnovabili. L’occasione di un confronto con tanti amministratori di condominio che è passato dall’efficientamento degli edifici, alle tematiche legate alla sicurezza. Anaci vuole mettere insieme una professionalità che ci aiuta a raggiungere, con informazioni chiare e puntuali, tantissimi cittadini che vivono in condominio” – ha dichiarato Piazza.

Mauro Piazza e Marco Bandini.

All’incontro è seguito un dibattito aperto sui progetti di sviluppo della raccolta differenziata con l’intervento di Pietro Antonio D’Alema, direttore Generale di Silea e dello sviluppo in Provincia di Lecco della rete di teleriscaldamento già estesa per 11 km di cui ha parlato Iacopo Picate, responsabile commerciale Teleriscaldamento di Acinque  tecnologie.

Il vademecum di attuazione in condominio

Come illustrato dal centro studi di Anaci Lecco, affinchè sia possibile costituire uno schema di autoconsumo collettivo è necessario che: sia installato nel condominio un impianto di produzione da fonti rinnovabili, per questo deve esserci sufficiente spazio libero in copertura con esposizione preferibilmente a sud, sud/est, sud/ovest e senza ombreggiamenti. I partecipanti (almeno due) si trovino nello stesso edificio o condominio e la condivisione dell’energia prodotta avvenga attraverso la rete elettrica esistente. 

Sull’energia prelevata dalla rete pubblica, compresa quella condivisa, si applichino gli oneri generali di sistema; i partecipanti devono mantenere il proprio status di consumatori finali (con relativi diritti, quale ad esempio quello di scegliere liberamente il proprio fornitore di energia) e possono recedere in ogni momento dal contratto che li lega all’autoconsumo collettivo.

L’Amministratore dovrà prendere atto delle richieste e indire un’assemblea, in cui verrà illustrato il meccanismo e le procedure da attuare per costituire contrattualmente la comunità condominiale, che presuppone una partecipazione volontaria e una configurazione per un uso della cosa comune sia separato (ciascun utente mantiene la propria connessione alla rete), che singolo (perché deriva dai principi di contabilità interna delle spese). Essendo possibile l’uso separato dell’innovazione, i condòmini contrari sono esonerati dal partecipare alle spese, rinunciando anche ai benefici economici degli incentivi.

Un contratto di diritto privato

I rapporti tra i condòmini aderenti al gruppo di autoconsumo, in particolare per quanto attiene alla ripartizione dei corrispettivi, saranno regolati internamente tra i singoli partecipanti al gruppo di autoconsumo e prevedere un contratto di diritto privato che deve: prevedere il mantenimento dei diritti di cliente finale, compreso quello di scegliere il proprio venditore; individuare univocamente un soggetto delegato responsabile (il referente) del riparto dell’energia elettrica condivisa a cui i soggetti possono, inoltre, demandare la gestione delle partite di pagamento e di incasso verso le società di vendita e il Gse; consentire ai soggetti di recedere in ogni momento e uscire dalla configurazione, fermi restando eventuali corrispettivi concordati in caso di recesso anticipato per la compartecipazione agli investimenti sostenuti, che devono comunque risultare equi e proporzionati.

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Il Gse specifica che nel caso di condomìni, per le finalità di regolazione dei rapporti tra i soggetti appartenenti al gruppo di autoconsumatori – ai fini dell’accesso ai benefici – può considerare valido documento il verbale di delibera assembleare firmato dai condòmini che aderiscono al gruppo.



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