Conto e carta

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Sante Dibello. La sua dipartita improvvisa.


Aveva solo 59 anni, se n’è andato improvvisamente, lasciando increduli ed angosciati tanti suoi amici ed estimatori.

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Era grafico, attento e professionale, delle Edizioni Vivere In, l’Editrice cattolica con sede in Monopoli alla contrada Piangevino. Curava, tra le altre, la grafica della Rivista Vivere In e del notiziario Impegno della Diocesi Conversano-Monopoli.

Era un fotografo professionista, innamoratissimo di Monopoli, la sua città natale, di cui immortalava i luoghi e i paesaggi con le immagini più belle.


IN RICORDO DI SANTE DIBELLO

Nella sera di Pasqua Sante Dibello ci ha lasciato.

Era ben noto come il grafico della Editrice VIVERE IN e dell’omonima Rivista.

Da quando don Nicola Giordano, fondatore e direttore della stessa Editrice e della Rivista, lo aveva incontrato come operatore nell’emittente televisiva locale “Canale 7”, si era stabilita tra loro un’intesa profonda.

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Sante ammirava incondizionatamente la profondità del pensiero di don Giordano e i tratti finissimi della sua umanità; e don Nicola lo ricambiava con altrettanta stima intuendo di quel giovane la fine sensibilità e i sentimenti profondamente buoni. Da questa intesa vennero anni di collaborazione generosa, fino al marzo 2019, quando don Nicola Giordano ci ha lasciati.

Ma Sante continuò a curare con generosa dedizione e attaccamento la grafica e l’impaginazione della rivista VIVERE IN.

Sante era ricco di affetti profondi che sapeva descrivere – come ha fatto più volte dalle
pagine di Vivere In; era attaccato ai valori più sacri della sua cultura pugliese; amava suo padre, che pur nell’umiltà delle sue origini e del suo lavoro, gli aveva insegnato ciò che è essenziale nella vita.

Amava e ammirava suo figlio che lo accompagnava anche nei suoi viaggi.
Con occhio attento di fotografo e di artista sapeva fissare gli angoli più belli della sua
città e non solo; ritrarre i gesti semplici del quotidiano.

Le sue foto erano sempre significative; egli stesso indicava le didascalie delle foto di copertina della Rivista.


Amava le tradizioni della sua città e le fissava in foto artistiche indimenticabili.

Ma non faceva dell’occhio fotografico il suo idolo. Amava circondare di silenzio, e non fissare in immagini, i momenti più sacri della vita: così era stato del momento in cui aveva assistito al parto che aveva portato alla luce Gabriele, il suo unigenito.

Ora Gabriele ha vent’anni e forse non si è reso ben conto di cosa sia avvenuto, di quanto lo abbia amato quel padre…


Una vita inquieta… ma non certo sciupata!


Grazie, Sante, per quello che sei stato, per quello che ci hai donato in immagini e in parole… Nessuna delle tue parole era sprecata: sapevi andare al fondo delle cose e nutrire relazioni di stima, per ciascuno rimaste uniche, indimenticabili.


Palma Camastra



Qui i manifesti in occasione della sua scomparsa:

 

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