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Programma 103, nuovo fondo per startup da 250 milioni: i dettagli


P101, tra i principali attori del Venture Capital italiano, ha chiuso il suo ultimo fondo, Programma 103, raggiungendo quota 250 milioni di euro. La raccolta, completata nelle ultime settimane, rafforza il ruolo della società nel panorama degli investimenti in startup e scaleup, grazie anche alla partecipazione di investitori pubblici e privati che puntano a sostenere l’innovazione digitale.

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Un risultato significativo non solo per la dimensione del fondo – tra i più grandi nel VC italiano – ma per la composizione degli investitori coinvolti, che include sia nomi già consolidati nel settore sia nuovi soggetti istituzionali che per la prima volta si affacciano al Venture Capital.


Programma 103, i dettagli del nuovo fondo di P101

Lanciato nel 2023, Programma 103 è il terzo fondo gestito da P101 SGR, e si rivolge principalmente alle startup e scaleup nelle fasi early e growth stage, con un ticket medio di 5 milioni di euro. Il focus è su settori strategici come la digitalizzazione, la sanità e il futuro del lavoro, aree considerate fondamentali per il rilancio del tessuto economico italiano in un contesto europeo sempre più attento alla transizione digitale.

11 le startup già finanziate

Dal suo avvio operativo, il fondo ha già effettuato undici investimenti, tra cui Carol Health, il primo servizio digitale di medicina di base in Italia, e Cosmico, piattaforma Talent-as-a-Service che connette aziende e freelance. Questi investimenti si inseriscono in una strategia che mira a intercettare le trasformazioni in atto nei settori chiave dell’economia, puntando su realtà capaci di scalare e innovare modelli tradizionali.

Con il closing di Programma 103, P101 raggiunge circa 500 milioni di euro di asset gestiti tra i suoi fondi Programma 101, 102 e 103, sostenuti anche da risorse europee come quelle del Fondo InvestEU.

Un traguardo che consolida la società tra i principali protagonisti del VC italiano, con oltre 290 operazioni realizzate in 12 anni di attività e un portafoglio di 37 aziende innovative.

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Su Programma 103 investono fondi e casse pensioni

Uno degli aspetti più rilevanti della raccolta di Programma 103 è la diversificazione degli investitori. Non solo family office e operatori consolidati del Venture Capital, ma anche fondi pensione e casse di previdenza che per la prima volta hanno deciso di puntare sul VC, a conferma del potenziale degli investitori istituzionali evidenziato anche da un report di Banca d’Italia.

Tra i nuovi investitori figurano Inarcassa, ISP Group Pension Fund, Enpam e Compagnia di San Paolo, che si aggiungono a una platea di sottoscrittori già presenti nei precedenti fondi di P101, tra cui Azimut, CDP Venture Capital, European Investment Fund, Banco BPM, Banca Sella e UniCredit.

In particolare, il fondo ha beneficiato di 35 milioni di euro provenienti da CDP Venture Capital, attraverso il fondo Digital Transition – PNRR, che utilizza risorse del NextGeneration EU per sostenere la digitalizzazione delle PMI italiane.

Questa componente di investimento pubblico, integrata con il capitale privato, è una delle leve chiave per accelerare l’innovazione nel nostro Paese e facilitare la transizione digitale.


“Questo closing è significativo non solo per le dimensioni raggiunte, ma perché segna l’ingresso di nuovi investitori istituzionali nel Venture Capital”, ha commentato Andrea Di Camillo, fondatore e managing partner di P101. “Il fatto che casse previdenziali e fondi pensione abbiano deciso di investire per la prima volta in questo settore dimostra che il Venture Capital italiano sta guadagnando credibilità e solidità. Negli ultimi dieci anni, il comparto ha mostrato una crescita costante, con circa 9 miliardi di euro investiti in startup innovative.”

Secondo Di Camillo, il momento attuale richiede capital paziente, ovvero risorse disposte ad accompagnare le imprese lungo cicli di crescita non immediati, ma fondamentali per costruire innovazione sostenibile nel tempo. È un tema centrale nel dibattito sull’evoluzione del Venture Capital italiano, che guarda sempre più a modelli di finanziamento capaci di combinare sostenibilità, digitale e crescita industriale.

Anche CDP Venture Capital ha espresso soddisfazione per l’operazione: “Abbiamo scelto di investire in Programma 103 perché riteniamo che P101 sia un attore di riferimento nel settore digitale, con competenze specifiche e una solida esperienza”, ha dichiarato Enrico Filì, responsabile del fondo Digital Transition. “Questo investimento ci permette di mettere a frutto le risorse del PNRR per supportare la crescita di nuove imprese nei settori chiave dell’innovazione.”


Il venture capital tra pubblico e privato

La chiusura di Programma 103 rappresenta un segnale importante per l’ecosistema dell’innovazione italiano. In un contesto in cui il Venture Capital gioca un ruolo strategico nella trasformazione digitale delle imprese e nella creazione di nuove filiere produttive, il rafforzamento della collaborazione tra capitale pubblico e privato diventa essenziale.

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Come evidenziato più volte da EconomyUp, il settore è chiamato a intercettare le grandi transizioni – digitali, energetiche, sociali – con strumenti flessibili e visioni di lungo periodo. La capacità di attrarre capitali istituzionali, come dimostra l’operazione di P101, può essere il motore per alimentare un nuovo ciclo di crescita per le startup italiane, portando il Venture Capital al centro delle strategie di sviluppo del Paese.




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