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TPG in trattativa esclusiva per un’importante quota di Sicit (NB Renaissance – Intesa Holding). Accordo imminente, risulta a BeBeez


Il fondo statunitense TPG è in trattativa esclusiva  per rilevare un’importate quota azionaria di Sicit Group, azienda di Arzignano (Vicenza) attiva a livello mondiale nello sviluppo e nella produzione di biostimolanti dedicati all’agricoltura per migliorare la resa delle colture, controllata sino ad ora con quote paritetiche da NB Renaissance e Intesa Holding (si veda altro articolo di BeBeez). A dare la notizia Il Sole 24 Ore, secondo cui TPG avrebbe dunque battuto la concorrenza degli altri due fondi Bc Partners e Warburg Pincus, già passati alla fase 2 all’interno della procedura competitiva gestita dall’advisor finanziario Lazard.

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Per quanto riguarda le tempistiche, secondo quanto risulta a BeBeez la chiusura del deal sarebbe imminente. Tecnicamente invece, sempre in base al Sole 24 Ore, dall’operazione nascerà una governance caratterizzata da un co-controllo del nuovo azionista insieme a Renaissance e Intesa Holding (entrambi intenzionati a reinvestire nell’operazione), che potrebbe valere nel complesso un miliardo di euro.

Nelle ultime settimane TPG, che gestisce in tutto il mondo asset per 246 miliardi di dollari, ha mostrato del resto particolare interesse per aziende italiane, avendo anche presentato alla paytech europea Nexi un’offerta per rilevare i servizi di compensazione e di digital corporate banking, che fanno parte della divisione DBS-Digital Banking Solutions del gruppo dei pagamenti quotato a Piazza Affari (si veda altro articolo di BeBeez).

Quanto a Sicit, è specializzato nella trasformazione dei sottoprodotti della pelle in biostimolanti per l’agricoltura e ritardanti per l’industria del gesso, offrendo un servizio di importanza strategica per il settore conciario della zona, ritirando i sottoprodotti a base di collagene trasformandoli attraverso un processo di idrolisi in prodotti ad alto valore aggiunto, totalmente biodegradabili, senza rischi per la salute pubblica e l’ambiente. Negli ultimi due anni, il gruppo ha puntato molto sull’internazionalizzazione, acquisendo prima il 51% di Patagonia Biotecnologia sa, società cilena che produce e distribuisce biostimolanti a base di alghe marine   (si veda altro articolo di BeBeez), e poi aprendo lo scorso anno uno stabilimento con un impianto pilota in Messico per l’utilizzo della moringa, una pianta delle zone tropicali dall’alto contenuto proteico, con l’obiettivo di sviluppare idrolizzati proteici non di origine animale.

Nell’ultimo triennio, i  ricavi del gruppo sono passati da 94,9 milioni del 2022 (anno in cui l’ebitda era stato di 34,7 milioni e il debito netto di 92,5 milioni, si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente), ai 120 milioni, con ebitda di 57 milioni (attesi per il 2024), secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore.

Come detto, dall’estate 2021 Sicit è controllata al 50% attraverso la società di diritto lussemburghese Galileo Otto da NB Renaissance, in seguito al lancio di un’opa finalizzata al delisting, e al 50% da Intesa Holding, ex socio di riferimento che aveva aderito all’offerta sin da subito conferendo il proprio 40,47%, nell’ambito di un accordo che l’ha portato poi a rimanere azionista industriale di riferimento dell’azienda.

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Intesa Holding è la società di un gruppo di imprenditori conciari veneti, che ha per oggetto attività industriali e commerciali nel settore chimico, compresa la produzione di idrolizzati proteici, estratti naturali e prodotti nutraceutici, e attività agricole, anche propedeutiche e funzionali alla produzione di idrolizzati proteici, estratti naturali e prodotti nutraceutici.

A proposito invece di NB Renaissance, società d’investimento che sostiene imprenditori e manager nei piani di crescita delle loro imprese con un approccio di partnership, ricordiamo che dalla primavera dello scorso anno è controllata dal management. A vendere è stato il socio americano Neuberger Berman, rimasto al 10% (si veda altro articolo di BeBeez). Una nuova tappa importante, quindi, della storia dello spin-off delle attività di private equity di Intesa Sanpaolo, che era stato reso possibile nel 2015 proprio grazie al supporto di Neuberger Berman (si veda qui il racconto della storia da parte del co-founder Fabio Cané, alla tavola rotonda del maggio 2023 di BeBeez dedicata al private equity ai BeBeez Awards 2023 – dal min 8.00).

A febbraio di quest’anno, NB Renaissance ha poi  promosso nel ruolo di managing director Giovanni Camisassi ed Emanuele Vignoli, nominandoo Dik van Lomwel come strategic partner per l’attività di sviluppo internazionale (si veda altro articolo di BeBeez).

Nelle ultime settimane, si era parlato molto di NB Renaissance per essere una delle pretendenti in lizza interessate ad acquisire Genetic Group spa (si veda altro articolo di BeBeez) , azienda farmaceutica campana che fa capo dal 2020 per il 60% (circa) a CVC Strategic Opportunities II  (si veda altro articolo di BeBeez), e per la restante parte alla famiglia Pavese, con Rocco Pavese  intenzionato a reinvestire nel gruppo. Secondo le ultime indiscrezioni di Bloomberg, NB è poi passato in trattative esclusive per rilevare la maggioranza del gruppo sulla base di una valutazione del gruppo di 700 milioni di euro.



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